
Il festival intende indagare le esperienze del provvisorio in cui, come nel fenomeno dell’eliotropismo, lo spettatore/pianta non guarda la luce, che sta per l’artista, ma si dispone verso di essa. Negli intenti degli organizzatori, dunque, secondo Silvia Fanti per Xing, l’imperativo di questa edizione è “energia”, intesa scambio di forze, relazione vitale tra soggetto e pubblico.

Performance, happening e film si avvicenderanno negli spazi individuati per quest’edizione del festival caratterizzata da uno spiccato spirito nomade. Spazi pubblici e privati, marcati anch’essi da quella precarietà intrinseca alla natura della manifestazione, ospiteranno gli eventi in programma. Spazi precari, dicevamo, perché periferici e nati da pochi mesi, come DOM la cupola del pilastro o perché non ancora ufficialmente operativi, come lo Spazio Carbonesi oppure perché votati alla mobilità della visione del mondo come Sì, l’Atelier di Teatrino Clandestino.
F.I.S.Co. 10: Mette Ingvartsen (DK/D), Open (I), Antonija Livingstone/Jennifer Lacey (Can/F/USA), Krõõt Juurak (Est/A) Fahim Amir (AFG/A), Mårten Spångberg (S), Bojana Mladenović (Srb/NL), mk (I), La Ribot (CH/E), Kinkaleri (I), Brainstorming (I).
Luoghi: DOM la cupola del pilastro - Via Panzini, 1 Sferisterio - Piazzale della Montagnola/Piazza Camillo Baldi, 1 Teatro dell'Accademia di Belle Arti - Via Belle Arti, 54 spazio Carbonesi - Via De' Carbonesi, 11 Raum - Via Ca' Selvatica, 4/d Sì - Via San Vitale, 67
PROGRAMMA
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